Gli enti di riferimento: INPS, Gestione Separata e Casse dei liberi professionisti

INPSGestione Separata e Casse di Previdenza per i liberi professionisti: quali sono i principali enti di riferimento del sistema pensionistico pubblico italiano? 

«Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera».

Oltre a tutelare i cittadini inabili al lavoro e sprovvisti dei mezzi necessari per vivere, l’articolo 38 della Costituzione italiana stabilisce che ai lavoratori siano assicurati mezzi adeguati ale proprie esigenze nei casi di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione (involontaria): compiti ai quali devono innanzitutto provvedere, posta comunque la libertà a rivolgersi a forme di assistenza privata, "organi e istituti predisposti o integrati dallo Stato”. Quando si parla di enti previdenziali si fa pertanto riferimento a quell'insieme di istituti e attività, gestiti da enti pubblici o organismi privati autorizzati, che hanno come obiettivo l'erogazione di prestazioni di natura pensionistica e/o assistenziale. Detto altrimenti, l’erogazione delle prestazioni previdenziali di base è garantita dallo Stato attraverso forme di assicurazione obbligatoria contro i principali eventi che possono impedire lo svolgimento di un’attività professionale utile ai cittadini a garantirsi un sostentamento. Ecco perché a tutti i lavoratori viene imposto, al momento dell'avvio dell'attività (autonoma o indipendente), di iscriversi a un apposito ente pensionistico/assistenziale che si finanzia attraverso l’imposizione di contributi di scopo calcolati sulla base della propria retribuzione e/o del proprio reddito. Non a caso, dunque, si parla di previdenza obbligatoria: l’adesione a un ente pensionistico non avviene su base volontaria, come ad esempio nel caso della previdenza integrativa, ma è al contrario imposta per legge. 

Nel dettaglio, il sistema di tutela obbligatoria previsto dall'ordinamento del nostro Paese si appoggia al momento a due diverse macrotipologie di enti previdenziali: una destinata ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, autonomi e collaboratori, e rappresentata dall'INPS (nella quale sono confluite nel tempo anche alcune gestioni un tempo specificatamente dedicate ad alcune categorie di professionisti, come INPDAP ed ENPALS), e l'altra iindirizzata ai liberi professionisti, gestita da enti previdenziali di diritto privato, le Casse di Previdenza. Quest'ultime sono istituite a propria volta da due appositi provvedimenti legislativi, il Decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 (enti pubblici trasformati in associazioni o fondazioni con personalità giuridica di diritto privato) e il Decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103 (costituzione di fondazioni con personalità giuridica di diritto privato).

 

Gli enti di riferimento: INPS, Gestione Separata e Casse dei liberi professionisti

Assomando a sé circa il 92% degli iscritti alla previdenza obbligatoria, il più noto e importante protagonista della previdenza italiana è indubbiamente l’INPS, l'Istituto Nazionale di Previdenza sociale, che a seguito dell'accorpamento di altri enti di riferimento è diventato il gestore unico di riferimento per:

a) i lavoratori dipendenti privati e della pubblica amministrazione (gestione ex INPDAP), per i lavoratori dello sport e spettacolo (gestione ex ENPALS), per i postali, ferrovieri e altre categorie di lavoratori del settore privato e, a partire dall’1 luglio 2022, anche i giornalisti dipendenti provenienti dall’INPGI (che resta invece l’ente di riferimento per quanti svolgono attività autonoma);

b) gli autonomi (artigiani, commercianti e imprenditori agricoli);

c) i parasubordinati, per il tramite della cosiddetta Gestione Separata. 

Di fatto, ognuna di queste categorie ha una gestione contabile e previdenziale distinta, benché tutte rientrino poi nel bilancio dell’INPS, il cui compito principale consiste nella liquidazione e nel pagamento di prestazioni di natura previdenziale e assistenziali. 

L’INPS non è però l’unico ente a svolgere queste funzion in Italiai: alcune specifiche categorie di lavoratori, e in particolar modo i liberi professionisti che per esercitare devono necessariamente iscriversi a un ordine professionale, hanno infatti l'obbligo di iscrizione alla Cassa Pensionistica di categoria. Come nel caso dell’INPS, anche i compiti delle Casse riguardano principalmente la riscossione dei contributi degli iscritti e la gestione delle corrispondenti prestazioni previdenziali e assistenziali. In maniera differente da ente a ente, anche le Casse dei liberi possono poi mettere a punto ulteriori misure di welfare (supporto della famiglia, della professione, etc) a supporto dei propri iscritti.

 

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