Quando e a chi conviene iscriversi a una forma pensionistica integrativa?

Aderire alla previdenza complementare conviene oppure no? Questa la domanda che, spesso, condiziona chi deve decidere se affidare o meno il proprio futuro a una forma pensionistica integrativa: ecco alcune info utili per decidere la soluzione più adeguata alle proprie esigenze

A partire dagli anni Novanta, il progressivo aumento della durata della vita media, che implica un allungamento del periodo di pagamento delle pensioni, e il forte rallentamento della crescita economica, che ha comportato una riduzione dei contributi versati, hanno imposto profondi cambiamenti nel sistema pensionistico del Paese. Sono ad esempio state innalzate sia l’età per andare in pensione sia l’anzianità contributiva minima o, ancora, modificando il sistema precedente in uso, il calcolo dell’importo della pensione è stato legato all’ammontare dei contributi versati, alla crescita del PIL e alla cosiddetta “speranza di vita” al momento del pensionamento. 

Tutti fattori che rendono appunto importante stimare, fin dall’inizio dell’attività lavorativa, il tasso di sostituzione offerto dal proprio ente previdenziale obbligatorio di riferimento per valutare se, una volta raggiunta la pensione, potrà garantire un tenore di vita adeguato e, dunque in caso di risposta negativa, stabilire in che modo correre ai ripari, magari rivolgendosi a una forma pensionistica complementare.

 

Due strumenti utili: Busta Arancione e Comparatore dei Fondi

Una scelta fortemente personale, da prendere però con consapevolezza: della propria specifica situazione e delle dinamiche di funzionamento del sistema pensionistico, pubblico e complementare.

Ecco allora, per cominciare, due strumenti di calcolo di utili agli aderenti, o potenziali tali, per approfondire la propria posizione contributiva e le proprie eventuali esigenze di copertura integrativa: 


Mentre la Busta consente di stimare a quanto ammonteranno la vostra pensione pubblica e quella integrativa, il Comparatore permette di mettere a confronto tra loro le diverse forme di previdenza complementare per approfondire meglio il rapporto costi di accesso rispetto ai rendimenti. L'uso di entrambi i tool mette in evidenza i vantaggi dell'adesione alla previdenza complementare qualora praticata, in particolare, sin dai primissimi anni della propria attività lavorativa: forte anche di una tassazione di favore, ogni importo versato in età giovanile e poi rivalutato nel tempo consente infatti di maturare un “tesoretto” da sfruttare poi o al momento della quiescenza, sotto forma di rendita o di capitale, oppure già nel corso della propria vita lavorativa, per affrontare situazioni di particolare difficoltà. 

Perché aderire quindi alla previdenza complementare? Per conoscere al meglio lo strumento e le sue potenzialità, qualche (altra) informazione utile a cura della redazione di Pensioni&Lavoro: 

 

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