Dai bisogni di tutela e garanzia alla polizza: come nasce il contratto di assicurazione

Assicurare, vale a dire proteggersi: una semplice parola che, almeno all'apparenza, descrive piuttosto chiaramente cosa si aspetta chi decide di sottoscrivere una polizza. Ma cosa significa davvero assicurarsi?

Il contratto di assicurazione è un accordo stipulato tra due parti, il contraente e l’impresa di assicurazione. Attraverso il contratto, la “polizza”,  l’assicurato si tutela da eventuali rischi e bisogni futuri attraverso il pagamento di una certa somma, che prende il nome di “premio”. Dall’altra parte, l’assicuratore si impegna invece, secondo limiti e modalità previste dal contratto, a risarcire l’assicurato nel caso in cui o si verifichino gli eventi contro cui l’assicurato ha scelto di proteggersi (assicurazioni Danni) oppure a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento legato alla vita dell’assicurato, normalmente la morte o la sopravvivenza oltre una certa data o, ancora, di un evento legato alla salute o alla non autosufficienza. 

Attenzione! Perché distinguere tra contraente e assicurato? Come vedremo meglio anche in seguito, la distinzione non è banale! Il contrante è infatti colui che stipula un contratto di assicurazione, mentre l’assicurato è il soggetto del cui rischio da assicurare si discute. Ad esempio, se un genitore stipula una polizza sulla casa del figlio, quest’ultimo sarà l’assicurato mentre il padre o la madre saranno i contraenti. Normalmente, contraente e assicurato coincidono (e di qui in avanti, la guida alle assicurazioni private di Pensioni&Lavoro considererà sempre questa ipotesi, salvo dove espressamente indicato) ma non è detto sia sempre così. 

 

Quando la polizza è obbligatoria... 

Scopo dell’assicurazione è quindi quello di permettere agli assicurati di sentirsi protetti tutelandosi dagli imprevisti o dai bisogni futuri che caratterizzano il corso della vita. Un obiettivo all’apparenza semplice, cui fa però da contraltare un mondo, quello assicurativo, molto complesso e ricco di opzioni. A una molteplicità di eventi contro cui un individuo può infatti scegliere di (o essere chiamato a) tutelarsi corrispondono infatti anche molte diverse soluzioni assicurative e altrettanti metodi attraverso cui può essere garantita la tutela assicurativa. 

Attenzione! Quella di assicurarsi non è sempre una libera scelta. Un importante elemento distintivo tra i diversi tipi di contratti di assicurazione è anche, infatti, l’eventuale obbligatorietà: mentre  in molti casi la scelta del proteggersi o meno è lasciata alla decisione individuale, altre polizze devono essere necessariamente sottoscritte per obbligo di legge. Ad esempio, tutti (o quasi) sappiamo che per poter circolare con la nostra auto o moto è necessario stipulare una polizza di responsabilità civile per gli autoveicoli. La ragione è semplice: spesso l’assicurazione che andiamo a stipulare non protegge solo noi, ma anche soggetti terzi, proprio come nel caso della circolazione stradale. In caso di incidenti, questo tipo di assicurazione ha il compito di tutelare sia il nostro patrimonio (per quanto dovremmo risarcire a eventuali vittime) sia le vittime stesse che rischierebbero di rimanere senza risarcimento laddove il nostro patrimonio non fosse sufficientemente capiente. 

Esempi di assicurazioni facoltative sono invece quelle che coprono il rischio di infortunio o, ancora, che ci garantiscono assistenza in viaggio. 

 

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