Risparmiare sì, ma con "educazione": imparare a gestire le proprie finanze

Per decidere come gestire i propri soldi è essenziale conoscere sé stessi, le proprie esigenze ma anche e soprattutto come valutare i molti strumenti di risparmio e investimenti oggi offerti dal mercato

Gestire il proprio denaro è una sfida tutt’altro che semplice o banale. Se è quasi scontato affermare che, avendone le possibilità, sarebbe più saggio non cedere a qualsiasi desiderio e provare ad accantonare qualche somma, non lo è altrettanto capire come fare. O, ancora, scegliere tra i tanti possibili momenti significativi della propria vita cui destinare le proprie risorse: dalla nascita di un figlio al raggiungimento della pensione, passando ad esempio per l’acquisito di un’automobile o di una casa. 

Eppure, si tratta di un’attività con la quale chiunque quotidianamente, talvolta senza neppure rendersene conto, è chiamato a confrontarsi. Di qui, l’importanza di acquisire tutte le competenze necessarie a diventare più consapevoli delle proprie disponibilità economiche, a distinguere tra bisogni e desideri, a riconoscere le proprie priorità future e a scegliere gli strumenti più adatti per soddisfarle, così come gli intermediari cui rivolgersi per chiarimenti o soluzioni di risparmio/investimento più complesse da gestire. In poche parole, tutte le nozioni di base utili a una pianificazione delle proprie finanze il più possibile accorta e informata. 

 

La cultura finanziaria degli italiani: un quadro in chiaroscuro 

Se la propensione al risparmio è stata sempre presente e accentuata nella cultura del nostro Paese, dati alla mano, gli italiani sembravano invece d’altra parte scontare una scarsa propensione alla programmazione finanziaria: elemento che, associato alla contenuta conoscenza di nozioni anche di base, porta spesso i risparmiatori a scelte non del tutto adeguate alle proprie necessità e, dunque, a un’allocazione non propriamente efficiente delle proprie risorse. 

Utile per farsi un quadro della situazione il Rapporto 2022 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, realizzato da CONSOB,a propria volta basato sull'indagine “L'approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane” somministrata da GfK Italia a un campione di 1.436 individui: malgrado un lieve miglioramento rispetto alla rilevazione precedente, dalla survey emerge infatti come le conoscenze finanziarie di base non siano ancora sufficientemente diffuse nel nostro Paese. Né rispetto ai concetti di base (ad esempio, la nozione di diversificazione degli investimenti è compresa solo dal 50% degli intervistati) né rispetto agli strumenti finanziari (la quota di risposte corrette a domande su conto corrente, azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento rimane al di sotto del 60%) né rispetto alle dimensioni del rischio finanziario (in particolare, la percentuale di intervistati che ha familiarità̀ con le nozioni di rischio di credito, di mercato e di liquidità oscilla tra il 20% e il 49%). 

Figura 1 - Le conoscenze finanziarie effettive degli italiani

Figura 1 - Le conoscenze finanziarie effettive degli italiani (Consob)

Fonte: Rapporto 2022 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, CONSOB

In particolare, con riferimento a cinque nozioni fondamentali (relazione rischio-rendimento, tasso di interesse composto, inflazione, mutuo, diversificazione del rischio). Solo un terzo degli intervistati sembra conoscere tutte le nozioni considerate, a fronte di una quota di risposte corrette pari in media al 63%. Quest’ultimo dato si riduce a 56% se si escludono le risposte potenzialmente casuali, riferibili a quanti, pur avendo risposto esattamente ad almeno una domanda, non sono in grado di valutare ex- post il numero di risposte corrette fornite. 

Anche per il 2022 il Rapporto restituisce dunque un generale livello di alfabetizzazione contenuto e oltretutto aggravato da un’ulteriore evidenza: se si confrontano le dichiarazioni fatte ex ante dagli intervistati, ovvero prima della somministrazione del questionario, relative alla familiarità con alcuni concetti base con le effettive risposte fornite, si ottiene che circa il 11% circa dei rispondenti tende a sovrastimare le proprie conoscenze, mentre il 31% tende a sottostimarle. A livello prospettico e con riguardo all’attitudine verso l’educazione finanziaria, aumenta in compenso la quota di investitori propensi ad approfondire temi potenzialmente utili per le scelte finanziarie più importanti, portandosi al 66%, sebbene a fronte di un più diffuso disinteresse (14%). Per accrescere le proprie competenze, nel 34% dei casi, i rispondenti si rivolgerebbero al consulente finanziario oppure alla banca.

Non solo, nel suo Rapporto CONSOB evidenzia poi che, parlando di gestione delle finanze personali, la maggior parte degli intervistati non ha né un piano finanziario né la consuetudine di rispettare puntualmente il proprio budget finanziario. Se è vero che più dell’80% degli intervistati dichiara di praticare una qualche forma di risparmio, lo è altrettanto che la ragione principale rimane quella di proteggersi da eventi imprevisti. Persino tra gli investitori che ritengono complessa la gestione delle finanze personali proprio a causa dell’incertezza del contesto economico o dell’inflazione, circa la metà non ha un piano finanziario che potrebbe contribuire a ridurre l’esposizione a choc, mentre circa l’80%  non è incline a identificare e rispettare obiettivi di bilancio. 

Eppure, nonostante le incertezze e la scarsa attitudine a pianificare concretamente un percorso di risparmio, la partecipazione ai mercati finanziari continua a crescere: con riferimento all’indagine 2022, circa il 40% degli investitori italiani partecipa ai mercati finanziari da più di 10 anni, mentre il 23% dichiara di aver acquistato attività finanziarie per la prima volta nel triennio 2020-2022. Il 39% degli intervistati ha come obiettivo la protezione del capitale, il 27% la crescita, mentre il 18% mira a generare una rendita periodica. Gli strumenti finanziari più diffusi, dopo i certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali, sono i fondi comuni di investimento (indicati dal 29% degli intervistati) e i titoli di Stato (18%), mentre il possesso di azioni quotate (13%), obbligazioni bancarie (11%) e titoli esteri (8%) risulta meno frequente. Da notare, d’altra parte, come il livello di cultura finanziaria, insieme all’orizzonte temporale e agli obiettivi di investimento, incidano sull’attitudine a diversificare e sulle scelte di asset allocation: gli intervistati che partecipano da più tempo ai mercati finanziari possiedono più frequentemente prodotti del risparmio gestito, azioni quotate e attività estere. Ciò malgrado, la domanda di consulenza finanziaria si conferma contenuta, poiché dichiara di ricorrervi solo il 26% degli investitori; verosimilmente una percentuale che rispecchia anche una scarsa conoscenza del servizio. 

Poco diffuse, infine, anche le conoscenze in materia di finanza sostenibile, a fronte tuttavia di un interesse marcato: il 57% degli intervistati, infatti, si dichiara propenso a investire di più in prodotti sostenibili nel giro di due anni.  

 

Pianificazione e scelte di investimento: l’importanza di una buona alfabetizzazione finanziaria 

È insomma evidente che, nonostante l’offerta di prodotto sia sempre più attenta e sensibile nei confronti del pubblico retailc’è ancora molto da lavorare sul fronte dell’educazione finanziaria degli italiani, con iniziative di sensibilizzazione e alfabetizzazione mirate ad aumentarne le competenze di base. 

Proprio partendo da questo presupposto, nell’ottica di promuovere la cultura della previdenza intesa nella sua accezione più ampia come attitudine a 360 gradi a tutelarsi da rischi futuri, la guida al risparmio – previdenziale ma non solo - di Pensioni&Lavoro nasce allora proprio con l’obiettivo di affiancare i (piccoli) risparmiatori italiani nelle proprie scelte economiche-finanziarie. Non offrendo “ricette” di sicuro successo, di per sé impossibili da realizzare (e ancor di più senza conoscere lo specifico caso di riferimento), ma proponendo schede informative che aiutino a familiarizzare con i principali strumenti di risparmio e investimento presenti sul mercato e, ancora prima, con il lessico finanziario e le buone pratiche da seguire per affrontare serenamente le diverse scelte da compiere.