Risparmiare sì, ma con "educazione": imparare a gestire le proprie finanze

Per decidere come gestire i propri soldi è essenziale conoscere sé stessi, le proprie esigenze ma anche e soprattutto come valutare i molti strumenti di risparmio e investimenti oggi offerti dal mercato

Gestire il proprio denaro è una sfida tutt’altro che semplice o banale. Se è quasi scontato affermare che, avendone le possibilità, sarebbe più saggio non cedere a qualsiasi desiderio e provare ad accantonare qualche somma, non lo è altrettanto capire come fare. O, ancora, scegliere tra i tanti possibili momenti significativi della propria vita cui destinare le proprie risorse: dalla nascita di un figlio al raggiungimento della pensione, passando ad esempio per l’acquisito di un’automobile o di una casa. 

Eppure, si tratta di un’attività con la quale chiunque quotidianamente, talvolta senza neppure rendersene conto, è chiamato a confrontarsi. Di qui, l’importanza di acquisire tutte le competenze necessarie a diventare più consapevoli delle proprie disponibilità economiche, a distinguere tra bisogni e desideri, a riconoscere le proprie priorità future e a scegliere gli strumenti più adatti per soddisfarle, così come gli intermediari cui rivolgersi per chiarimenti o soluzioni di risparmio/investimento più complesse da gestire. In poche parole, tutte le nozioni di base utili a una pianificazione delle proprie finanze il più possibile accorta e informata. 

 

La cultura finanziaria degli italiani: un quadro in chiaroscuro 

Se la propensione al risparmio è stata sempre presente e accentuata nella cultura del nostro Paese, dati alla mano, gli italiani sembravano invece d’altra parte scontare una scarsa propensione alla programmazione finanziaria: elemento che, associato alla contenuta conoscenza di nozioni anche di base, porta spesso i risparmiatori a scelte non del tutto adeguate alle proprie necessità e, dunque, a un’allocazione non propriamente efficiente delle proprie risorse. 

Utile per farsi un quadro della situazione il Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, il quale indaga il livello di conoscenza di un campione di circa 2.700 individui rispetto a 5 nozioni ritenute di base: relazione rischio/rendimento, tasso di interesse composto, inflazione, mutuo, diversificazione del rischio. La media delle risposte corrette si attesta a circa il 50% e oscilla tra il valore minimo del 40% per la “diversificazione” e il massimo del 55% per la “relazione rischio/rendimento”. Un dato interessante cui se ne aggiunge forse uno ancora più rilevante: il 26% di coloro che hanno risposto correttamente ad almeno una domanda non è in grado di fornire ex post una valutazione sulle risposte corrette date. Utilizzando questo aspetto per depurare le risposte sì esatte ma di fatto casuali, la media scende al 40%. 

Figura 1 - Le conoscenze finanziarie effettive degli italiani

Figura 1 - Le conoscenze finanziarie effettive degli italiani (Consob)

Fonte: Rapporto 2021 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, Consob

Anche per il 2021 il Rapporto restituisce dunque un generale livello di alfabetizzazione contenuto e oltretutto aggravato da un’ulteriore evidenza: se si confrontano le dichiarazioni fatte ex ante dagli intervistati, ovvero prima della somministrazione del questionario, relative alla familiarità con alcuni concetti base con le effettive risposte fornite, si ottiene che circa il 16% circa dei rispondenti tende a sovrastimare le proprie conoscenze. A livello prospettico e con riguardo all’attitudine verso l’educazione finanziaria, ci sono indicazioni contrastanti: il 43% degli intervistati, infatti, non avverte la necessità di approfondire temi potenzialmente utili in occasione di scelte importanti, ritenendo sufficiente, nel 17% dei casi, il supporto dell’intermediario di riferimento o di parenti e amici. 

Non solo, nel suo Rapporto la Consob evidenzia che, parlando di gestione delle finanze personali, la maggior parte degli intervistati non ha né un piano finanziario né la consuetudine di rispettare puntualmente il proprio budget finanziario. Se è vero che il 70% degli intervistati dichiara di praticare una qualche forma di risparmio, lo è altrettanto che la ragione principale rimane quella precauzionale. La pandemia da COVID-19 ha in alcuni casi eroso il risparmio accantonato ma ha anche evidenziato che, tra coloro che sono riusciti a risparmiare, nella maggior parte dei casi sono state le spese non effettuate o rimandate a innalzare la quota di risorse accantonate. A fronte di questo, oltre il 36% degli intervistati non sa come impiegare le proprie disponibilità alla luce dell’attuale contesto economico

Eppure, nonostante le incertezze e la scarsa attitudine a pianificare concretamente un percorso di risparmio, la partecipazione ai mercati finanziari continua a crescere: nel 2021 la quota di investitori è stata stimata al 34%, a fronte del 32% registrato nel 2020 e del 30% dell’anno precedente, ma l’attività più diffusa rimane quella dei certificati di deposito e buoni fruttiferi postali (43%), seguiti dai titoli di Stato domestici (25%) e dai fondi comuni di investimento (24%). Il livello di alfabetizzazione finanziaria incide tuttavia in maniera significativa sulle scelte di portafoglio realizzate, tanto che la percentuale di fondi comune e azioni quotate tende a essere più significativa all’aumentare delle competenze finanziarie. Da segnalare infine come nel 2021 siano infine aumentati coloro che dichiarano di conoscere gli investimenti sostenibili, trovando nel web la fonte informativa preferita: per il 33% del campione la sostenibilità è un obiettivo da considerare al pari o in via prioritaria rispetto ai profili finanziari dell’investimento. 

 

Pianificazione e scelte di investimento: l’importanza di una buona alfabetizzazione finanziaria 

È insomma evidente che, nonostante l’offerta di prodotto sia sempre più attenta e sensibile nei confronti del pubblico retailc’è ancora molto da lavorare sul fronte dell’educazione finanziaria degli italiani, con iniziative di sensibilizzazione e alfabetizzazione mirate ad aumentarne le competenze di base. 

Proprio partendo da questo presupposto, nell’ottica di promuovere la cultura della previdenza intesa nella sua accezione più ampia come attitudine a 360 gradi a tutelarsi da rischi futuri, la guida al risparmio – previdenziale ma non solo - di Pensioni&Lavoro nasce allora proprio con l’obiettivo di affiancare i (piccoli) risparmiatori italiani nelle proprie scelte economiche-finanziarie. Non offrendo “ricette” di sicuro successo, di per sé impossibili da realizzare (e ancor di più senza conoscere lo specifico caso di riferimento), ma proponendo schede informative che aiutino a familiarizzare con i principali strumenti di risparmio e investimento presenti sul mercato e, ancora prima, con il lessico finanziario e le buone pratiche da seguire per affrontare serenamente le diverse scelte da compiere.