Il risparmio e il fattore tempo: se l'esigenza è di breve termine...

Le esigenze che possono spingere qualcuno a risparmiare o investire il proprio denaro sono potenzialmente infinite: cosa succede però se questa ragione si colloca in un futuro relativamente immediato? 

Una delle variabili fondamentali per definire i propri obiettivi in ambito finanziario e, di riflesso, le strade da percorrere per conservare o provare ad accrescere i propri risparmi è indubbiamente il tempo. 

Quanto a lungo s’intende rinunciare a parte delle proprie disponibilità finanziarie e per quale scopo futuro? Rispondere a queste domande sulla base delle proprie effettive esigenze di vita rappresenta il primo importante discrimine per costruirsi un’identità di risparmiatore/investitore, definire il livello di rischio che si è disposti a sopportare in funzione delle proprie aspettative e, dunque, stabilire gli strumenti ai quali affidarsi. 

Se è ovviamente impossibile elencare tutte le esigenze soggettive – personali e familiari - che si possono soddisfare con i primi risparmi, una prima fondamentale distinzione da fissare è certamente quella tra breve e lungo termine. In particolare, si possono definire di breve periodo o di breve termine tutte quelle esigenze che ricoprono un arco temporale relativamente ristretto, che va dai pochi giorni a un massimo di 2-3 anni: è il caso dei risparmi accantonati per rispondere a un particolare adempimento economico o fiscale (le tasse universitarie o il bollo dell’auto, ad esempio) oppure per riuscire ad acquistare un bene il cui valore superi le proprie “normali” disponibilità (ad esempio, l’acquisto di un’automobile o il finanziamento di una vacanza intorno al mondo a distanza di pochi mesi). 

Tipicamente, ma non necessariamente, peculiarità degli obiettivi di brevissimo respiro è una scarsa o comunque ridotta propensione al rischio.  In queste circostanze, di solitola priorità è infatti conservare il capitale che, proprio perché si sta ragionando su un arco temporale a corto raggio, correrà peraltro il pericolo di veder il proprio valore “compromesso” dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita nel tempo solo in misura limitata. Per questa stessa ragione, le soluzioni di risparmio più conservative tendono a essere preferite a quelle di investimento ad alto rischio: il breve periodo limita infatti anche il tempo a disposizione per recuperare eventuali perdite.