I protagonisti della previdenza complementare: i fondi pensione aperti

Uno strumento utile a chiunque, lavoratore (dipendente) o meno che sia, voglia dotarsi di una copertura pensionistica integrativa di quella pubblica: cosa sono, a chi si rivolgono e come funzionano i fondi pensione aperti 

Così definiti proprio perché aperti – in termini di adesione – a tutti coloro che vogliano munirsi di una “pensione di scorta”, indipendentemente dalla propria situazione professionale, i fondi pensione aperti sono forme pensionistiche integrative istituite da banche, Compagnie di Assicurazione, SGR o SIM sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della società che li istituisce, la quale può dunque destinare queste risorse esclusivamente al pagamento delle prestazioni degli iscritti, senza utilizzarlo d’altra parte per soddisfare i diritti vantati da eventuali creditori della società. 

Anche in questo caso, l’attività del fondo pensione è a ogni modo disciplinata dal suo Regolamento, documento che – redatto sulla base di uno schema adottato dalla COVIP – ne definisce elementi identificativi, caratteristiche, contribuzione, prestazioni e rapporti con gli aderenti. La gestione degli investimenti è invece effettuata dalla stessa società che ha istituito il fondo pensione aperto, con possibilità di delega ad altri soggetti abilitati, sebbene sempre all’interno di regole e criteri stabiliti dalla normativa di settore. 

 

I fondi pensione aperti, una breve fotografia del settore 

Alla fine del 2022 risultavano operativi 40 fondi pensione aperti, per un totale di 1,8  milioni di aderenti e di 1,84 milioni di posizioni in essere, calcolate tenendo conto anche delle iscrizioni multiple riferite allo stesso soggetto. Pari invece a 28 miliardi di euro l’attivo netto destinato alle prestazioni e a 2,8 miliardi i contributi raccolti, di cui 1,9 in arrivo da lavoratori dipendenti (e 796 milioni riferiti al flusso di TFR). Sono del resto proprio i lavoratori dipendenti ad alimentare il trend positivo della crescita di iscritti: +8%, posizione raccolte principalmente su base individuale, contro un aumento del 3% registrato tra i lavoratori autonomi. 

 

Chi può aderire a un fondo pensione aperto? 

Come suggerisce appunto il termine “aperti”, a questo tipo di fondo può iscriversi chiunque intenda costruirsi una rendita integrativa della pensione pubblica. L’adesione è volontaria e prescinde dalla propria situazione lavorativa (lavoratore dipendente o autonomo, libero professionista), tanto che è possibile iscriversi anche se al momento dell’adesione non si svolge alcuna attività lavorativa. Qualora il Regolamento lo preveda, è persino possibile infine iscrivere i familiari a carico, pur non iscritti a propria volta. 

Attenzione! I lavoratori dipendenti del settore privato possono comunque aderire ai fondi aperti sia su base individuale che collettiva, secondo quanto previsto dal contratto di lavoro o accordo aziendale di riferimento. Come per i fondi negoziali, l’adesione su base collettiva può avvenire anche in forma “tacita”. Diversamente, i lavoratori dipendenti pubblici possono aderire a un fondo aperto unicamente su base individuale, così come pure i lavoratori autonomi o liberi professionisti.  
 


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