I protagonisti della previdenza obbligatoria: la Gestione Separata

Cos'è e come funziona la Gestione Separata? Chi ha obbligo di iscriversi, come e quando procedere? 

La Gestione Separata è una tra le diverse gestioni previdenziali amministrate dall’INPS. Poiché istituita dopo la riforma Dini del 1995, ha come modalità di calcolo di riferimento il sistema contributivo: l’entità delle pensioni degli iscritti dipenderà cioè dai contributi effettivamente versati dal lavoratore. Scopo della riforma pensionistica era, fra gli altri, quello di assicurare la tutela previdenziale anche a categorie di lavoratori fino a quel momento escluse; di qui, la nascita di un fondo pensionistico destinato innanzitutto ai liberi professionisti, per i quali non fosse prevista una Cassa o comunque impossibilitati a iscriversi per regolamento, e alle forme di collaborazione coordinata e continuativa non diversamente regolamentate. Successive disposizioni normative hanno ampliato la platea degli iscritti. 

A oggi, si devono iscrivere obbligatoriamente alla Gestione Separata i professionisti senza Albo, le partite IVA, tutti coloro che lavorano come collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co), i lavoratori a progetto, gli autonomi occasionali (per redditi superiori ai 5.000 euro), gli associati in partecipazione e i fruitori di buoni e/o voucher che regolano il lavoro occasionale. Sono poi iscritti anche i soci, gli amministratori e i componenti degli organi di controllo delle società di persone e di capitale. Così come devono inoltre iscriversi anche i pensionati che svolgono una delle attività sopra indicate con una contribuzione più bassa rispetto ai non pensionati.

Rientrano infine nella Gestione Separata anche i venditori a domicilio (con reddito superiore ai 5.000 euro), gli spedizionieri doganali non dipendenti (dal gennaio 1998), gli assegnisti di ricerca, i beneficiari di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca, i medici con contratto di formazione specialistica e i volontari di Servizio Civile Nazionale (avviati dal 2006 al 2008). 

 

Quando e come iscriversi? 

L’iscrizione alla Gestione Separata avviene a cura dei lavoratori interessati (salvo che nel caso del lavoro accessorio) mediante compilazione di un'apposita domanda e deve essere di norma richiesta entro un mese dall'inizio dell'attività. Il modulo di domanda può essere consegnato attraverso uno dei seguenti canali:

  • web, avvalendosi dei servizi telematici accessibili al cittadino attraverso il sito INPS; 
     
  • via telefono, contattando il Contact Center Multicanale al numero verde 803164; 
     
  • patronati e/o altri intermediari dell’Istituto, usufruendo dei serviti telematici offerti dagli stessi.   

 

I dati di dettaglio delle principali gestioni INPS: focus sulla Gestione Separata

Secondo i dati dell'Undicesimo Rapporto Itinerari Previdenziali, anche nel 2022 ha registrato presenta un saldo contributi/prestazioni in positivo per 8.477 milioni di euro. Come rilevato dalla pubblicazione, il dato è il risultato di 10.229 milioni di entrate contributive e soltanto 1.752 milioni di uscite per prestazioni, tutte peraltro calcolate con il metodo contributivo, un unicum tra le gestioni previdenziali INPS.

Particolarità della gestione, avviata nel marzo 1996, è in effetti quella di essere molto “giovane”, il che - tra le altre cose – ha per il momento generato pensioni di importo piuttosto contenuto (3.450 euro la media annua) e consente tuttora ai parasubordinati di beneficiare di un rapporto attivi/pensionati (2,79) ben al di sopra della media. Basti, del resto, pensare che il numero delle prestazioni erogate è di 553.590, valore ancora assai modesto e soprattutto largamente inferiore al numero dei contribuenti (1.542.000). D’altra parte, tuttavia, secondo il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, proprio il consistente peso dell’aliquota contributiva (oggi superiore a quella di artigiani e commercianti), a fronte di pensioni di importo contenuto, dovrebbe indurre a riflessioni e rimodulazioni future, soprattutto con riferimento a una gestione alla quale si appoggiano, anche in via temporanea, molti lavoratori che fanno il loro ingresso nel mercato, spesso con rapporti di collaborazione non stabili.