Costruire un portafoglio di investimento: da dove iniziare?

Ogni strategia di investimento deve essere formulata a partire dal singolo caso concreto. Persino risparmiatori con obiettivi apparentemente simili potrebbero costruire portafogli finanziari diversi, per un'infinità di possibili ragioni: come costruirne quindi uno che rispecchi le proprie necessità?

Soprattutto tra i risparmiatori meno esperti che si accostano per la prima volta al mondo degli investimenti, possono serpeggiare molti dubbi e perplessità: probabilmente, una volta apprese le nozioni di base della finanza e così via, ci si domanderà come mettere a fattor comune tutti questi elementi. Ebbene, semplificando, l’unione di tutti questi rudimenti porta verso un traguardo preciso: la costruzione del proprio portafoglio di investimento. Dove per portafoglio di investimento si intende l’insieme degli strumenti finanziari – azioni, obbligazioni, fondi comuni, etc – che sono di proprietà dell’investitore. 

E come si costruisce dunque? La premessa è che non esiste una risposta univoca: sono molte, infatti, le modalità a disposizione.Senza quindi scendere eccessivamente nel dettaglio e addentrarsi all’interno della letteratura finanziaria sul tema, si possono comunque delineare alcune tappe e linee guida valide nelle fasi iniziali del processo. A prescindere dalle metodologie seguite o dalle implementazioni adottate nel corso del tempo, punto di partenza per la costruzione di un buon portafoglio finanziario dovrebbero essere alcune semplici ma precise domande, utili a circoscrivere il campo d’azione: 

Ovviamente, ciascun risparmiatore votato all’investimento sarà chiamato a dare una risposta differente sulla base delle sue specifiche esigenze: qualcuno potrà sopportare un livello di rischio più elevato e altri preferire maggiore prudenza, qualcuno potrà porsi un orizzonte temporale di lungo periodo e porsi come obiettivo l’accrescimento del capitale di partenza, mentre altri preferiranno conservare il proprio capitale o attrezzarsi per godere in futuro di un’entrata stabile costante. 

 

Dal portafoglio di investimento all’asset allocation… 

È evidente quindi che non può esistere un portafoglio valido per tutti e per tutti gli obiettivi, ed è per questo importante costruire un’asset allocation personalizzata e che rispetti il proprio profilo finanziario. In altre parole, si tratta di decidere come ripartire il proprio portafoglio tra le diverse “opzioni di investimento” offerte dalle varie asset class per l’appunto (liquidità, azioni, obbligazioni, etc), individuando la formula potenzialmente più utile a ottenere un rapporto rischio/rendimento in linea con le proprie esigenze. 

Una volta individuata la propria asset allocation, che rappresenta dunque il recinto entro cui muoversi e da cui tipicamente deriva - se ben costruita - la maggior parte del rendimento conseguibile, il passo successivo è quello di valutare nel dettaglio l’universo investibile, vale a dire le classi di attivo (o asset class) in cui poter investire: materie prime, obbligazionario, azionario, mercati emergenti, Europa oppure di breve, medio o lungo termine, e così via. E, per farlo, è assolutamente necessario che il risparmiatore si sia ben informato sugli strumenti attraverso cui investire in queste asset class: direttamente nella singola azione o obbligazione, tramite fondi comuni di investimento, in ETF (Exchange-Trade Fund, fondi passivi che replicano un determinato indice), e così via. 

Ogni strumento presenta infatti differenti caratteristiche di rischio, di costo, di liquidità e di rendimento atteso: conoscerne le differenze è essenziale per scegliere la soluzione più in linea con le proprie necessità, tanto più che molti investitori preferiscono normalmente combinare tra loro diverse tipologie di strumenti, in un’ottica di diversificazione e contenimento dei possibili rischi. A questo punto, si può infine attribuire a ciascuno degli strumenti prescelti il giusto peso all’interno del portafoglio, ancora una volta lasciandosi guidare dalla propria personale propensione al rischio, dall’orizzonte temporale di investimento prefissato e dai propri obiettivi di investimento. 

 

Un portafoglio di investimento non è per sempre! 

Ricapitolando, il processo per la costruzione di un portafoglio di investimento può essere riassunto in 3 step fondamentali:

  1. disegnare il proprio perimetro di riferimento (l’asset allocation); 
     
  2. individuare il proprio universo investibile (asset class); 
     
  3. scegliere gli strumenti più adatti per investirvi (azioni, obbligazioni, fondi, etc..). 

A ogni risparmiatore il compito di interpretarli al meglio, informandosi accuratamente e appoggiandosi a tutta la consulenza necessaria per scelte il più possibile consapevoli: un portafoglio è infatti tanto più efficiente quanto più è profilato sulle esigenze dell’investitore. 

Attenzione! Monitorare l’andamento dei propri investimenti è un compito non meno importante del costruirsi in principio un buon portafoglio finanziario. E se è vero che i risparmiatori farebbero bene a non abbandonarsi a scelte repentine o emotive, ad esempio perché condizionati da qualche perdita nel breve tempo, lo è altrettanto che, soprattutto davanti a cambiamenti che possono mutare radicalmente i propri obiettivi, è possibile rivedere in corso d’opera le proprie scelte. Meglio ancora se supportati da un consulente o altri professionisti del settore.