Miniguida al riscatto di laurea: quanto costa e quando conviene?
Sfruttare gli anni universitari per raggiungere la pensione in anticipo. Ecco come funziona il riscatto di laurea (ordinario e agevolato) e perché, in molti casi, è bene muoversi in fretta: requisiti, costi, modalità e valutazioni di convenienza
Il riscatto di laurea consente di convertire a pagamento gli anni passati alluniversità - 3 o 5, a seconda di quanto previsto dal proprio corso legale di studi - in anni utili al perfezionamento dei requisiti per la pensione. Si tratta pertanto di una possibilità potenzialmente molto interessante da valutare per quanti vogliono raggiungere la quiescenza con qualche anno di anticipo.
Chi può richiedere il riscatto del corso legale degli studi universitari?
Dunque, ricapitolando, il riscatto di laurea consente di valorizzare ai fini pensionistici il proprio percorso di studi universitario: la facoltà è riconosciuta a una condizione fondamentale, il conseguimento del diploma. La possibilità di riscatto non è cioè accordata a quanti, pur avendo seguito un corso di studi universitario, non lo abbiano poi concluso. Questi, in particolare, i titoli riconosciuti:
- diplomi universitari, relativi a corsi di durata non inferiore ai 2 anni e non superiore ai 3 anni;
- diplomi di laurea, relativi sia al cosiddetto vecchio ordinamento (corsi di durata non inferiore ai 4 e non superiore ai 6 anni) sia degli ordinamenti universitari post riforma (lauree magistrali e specialistiche);
- diplomi di specializzazione, conseguiti successivamente alla laurea e al termine di corsi di durata non inferiore ai 2 anni;
- dottorati di ricerca;
- diplomi rilasciati da Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (con riferimento ai corsi attivati dallanno accademico 2005/2006): diplomi accademici di primo e secondo livello, diploma di specializzazione, diploma accademico di formazione alla ricerca.
Possono essere inoltre riscattati anche eventuali titoli di studio conseguiti allestero, purché di valore legale in Italia. Il riscatto può poi riguardare tutto il corso di studi o singoli periodi; possono essere riscattati anche due o più corsi di laurea. Non viene invece accordato né a eventuali periodi fuori corso né ai periodi in cui linteressato sia stato contestualmente studente e lavoratore: per questultimo caso, infatti, si muove dal presupposto che il richiedente, nei periodi in cui abbia appunto contemporaneamente studiato e lavorato, risulti già previdenzialmente coperto proprio dallattività professionale svolta. Più precisamente, i periodi per i quali viene richiesto il riscatto non devono essere coperti da altra contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto, non solo presso il fondo cui è diretta la domanda stessa ma anche presso altri regimi previdenziali.
Fatte queste premesse, è bene precisare che la facoltà di riscatto è riconosciuta a tutti gli iscritti allA.G.O. (lavoratori dipendenti e autonomi), alle relative forme sostitutive ed esclusive nonché alla Gestione Separata, il che vuol dire che si estende anche a dipendenti pubblici e parasubordinati. Importante, tuttavia, precisare che anche le Casse di previdenza per i liberi professionisti ne riconoscono in molti casi la facoltà: possono però in questo caso valere regole e modalità diverse rispetto a quelle previste dallINPS. Ecco perché è molto importante documentarsi presso il proprio ente di riferimento.
Attenzione! Dall1 gennaio 2008 la facoltà di riscatto può essere esercitata anche da soggetti non iscritti ad alcuna forma di previdenza obbligatoria.
Come inoltrare la domanda per il riscatto di laurea?
Il riscatto di laurea, sempre a titolo oneroso, viene riconosciuto solo a domanda dellinteressato. Spetta allente previdenziale la valutazione dellaccoglimento della richiesta. Una volta certi di avere i requisiti richiesti, si può dunque procedere inoltrando la domanda.
Il sito INPS (www.inps.it) consente di inoltrare la richiesta per via telematica nella sezione dedicata ai servizi online. Per assicurare adeguato supporto, l'Istituto ha comunque previsto un Contact Center, che risponde al numero 803164, per fornire tutte le informazioni del caso, dalla presentazione della domanda fino al pagamento dei contributi.
Linoltro della richiesta non è soggetto a tempistiche particolari ma a chi fosse interessato conviene comunque muoversi in fretta perché, in molti casi, più tempo passa e meno conviene!
Riscatto di laurea, come e quanto si paga?
L'onere di riscatto dei periodi del corso di studi universitario è determinato con le norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.
Per i periodi che rientrano allinterno del periodo retributivo, la somma da versare è determinata secondo il meccanismo della cosiddetta riserva matematica: di fatto, lonere varierà quindi in base a diversi fattori come età, sesso, periodo da riscattare e retribuzioni percepite negli ultimi anni. Lonere dei periodi da riscatto da valutare con il metodo contributivo è invece calcolato applicando laliquota contributiva della gestione di riferimento (ad esempio, il 33% per i lavoratori dipendenti) sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda.
In ogni caso, lonere da riscatto è deducibile in quanto equiparato alla contribuzione obbligatoria.
Limporto dovuto per il riscatto può essere versato in ununica soluzione o, eventualmente, tramite MAV o addebito diretto sul conto corrente in 120 rate mensili. Nel caso in cui si scelgano le rate, vale comunque la possibilità di estinguere anticipatamente il debito, senza costi aggiuntivi. Il mancato importo della soluzione unica o della prima rata viene interpretato dallINPS come implicita rinuncia alla domanda, che potrà comunque essere ripresentata in futuro. Per le rate successive alla prima, un ritardo nel pagamento comunque non superiore ai 30 giorni è consentito non più di 5 volte. Il pagamento può essere interrotto in qualsiasi momento, senza perdere quanto già sborsato: in questo caso, verrà però accreditato il solo periodo corrispondente a quanto effettivamente versato. Impossibile invece richiedere la restituzione di quanto già versato.
Due casi particolari: riscatto di laurea per i soggetti inoccupati e riscatto di laurea light o agevolato
Oltre al riscatto di laurea standard sopra descritto, lordinamento italiano prevede in realtà due ulteriori opzioni per il riscatto del corso di studi, le quali si caratterizzano per modalità e caratteristiche peculiari rispetto a quello ordinario:
Riscatto per i soggetti inoccupati ex L. 247/2007 Lart. 1 della legge 247/2007 ha reso accessibile la facoltà di riscatto anche ai cosiddetti inoccupati, vale a dire anche a chi al momento della domanda non ha versato alcun contributo obbligatorio, a un prezzo forfettario. Il parametro di riferimento per il calcolo del costo del riscatto, infatti, è in questo caso rappresentato dal reddito minimo imponibile della Gestione Artigiani e Commercianti, al quale si applica laliquota di riferimento dei lavoratori dipendenti.
In questo caso, anche se il corso di studi si colloca prima del 1996, i contributi versati vengono valorizzati secondo il sistema contributivo. Per le domande presentate dall'1 gennaio 2008 è inoltre possibile rateizzare il costo del riscatto in 120 rate mensile senza applicazione di interessi. Se il versamento dellonere avviene da parte dello stesso assicurato il contributo è deducibile; se a sostenere il pagamento sono invece i soggetti di cui lassicurato è fiscalmente a carico il contributo è detraibile nella misura del 19% dellimporto stesso.
Riscatto agevolato ex D.L. 4/2019 - Introdotto dal cosiddetto Decretone prevede un metodo di calcolo dellonere più vantaggioso rispetto a quello ordinario, purché i periodi da riscattare ricadano sotto la competenza del metodo di calcolo contributivo. Come per il riscatto per i soggetti inoccupati, laliquota contributiva del 33% si applica al reddito minimo della Gestione Artigiani e Commercianti (18.415 euro per il 2024), indipendentemente dal reddito dellinteressato.
In altre parole, il costo di un anno di riscatto è oggi pari a circa 6.077 euro. Per le ulteriori regole come la rateizzazione in un massimo di 10 anni e la deducibilità dellonere valgono le disposizioni del D. Lgs. 184/1997. La circolare INPS 36/2019 ha inoltre specificato che, nel caso in cui sia già stata presentata la domanda di riscatto secondo le modalità ordinarie, ci sono due possibilità per accedere alla nuova agevolazione: se non si è ancora dato seguito al pagamento, il richiedente potrà ritirare la domanda in questione e avanzarne una nuova; se, al contrario, il pagamento rateale è già stato intrapreso, si potrà interrompere il piano, ottenere laccredito dei contributi già versati e richiedere il calcolo di un nuovo onere agevolato per i periodi residui.
Attenzione! Il riferimento al metodo di calcolo contributivo ha fatto sì che la norma che ha introdotto il riscatto di laurea light sia stata a lungo interpretata intendendo che i periodi riscattabili in forma agevolata dovessero necessariamente collocarsi dopo l1 gennaio 1996. Con la circolare 6/2020 INPS ha in realtà chiarito la possibilità di utilizzare il riscatto light anche a periodi antecedenti il 1996, a unimportante condizione: il ricalcolo dellintera pensione con il metodo contributivo (al posto di quello misto o retributivo).
Ma il riscatto di laurea conviene davvero?
La natura onerosa del riscatto impone di ponderare con attenzione, prima di procedere, se effettivamente convenga: determinarlo con validità assoluta è però impossibile, poiché i vantaggi dipendono da vari fattori, come quando si sono finiti gli studi, la posizione lavorativa, la storia assicurativa del richiedente e la modalità di riscatto cui si può avere accesso. Ad esempio, nel caso del riscatto ordinario, la somma da versare allente pensionistico dipende molto dal proprio stipendio o reddito al momento di presentazione della domanda: più lo stipendio/reddito è alto, maggiore sarà lentità dei contributi da pagare. Ecco perché un buon consiglio è quello di agire velocemente, visto che di solito nei primi anni di lavoro si tende a guadagnare meno.
Da valutare con attenzione, per i periodi antecedenti il 1996, anche leffettiva convenienza del cosiddetto riscatto light, alla luce del passaggio al metodo contributivo, che può comportare non solo una significativa riduzione dellimporto, ma anche la perdita del diritto allintegrazione al trattamento minimo. Ragione per la quale solo un confronto della perdita di valore della pensione dopo il riscatto e leffettivo anticipo causato dal riscatto agevolato può consentire, caso per caso e sulla base delle specifiche esigenze di ciascun aspirante pensionato, di individuare i possibili benefici di unoperazione di questo tipo. Il riscatto agevolato di periodi ante 1996 può ad esempio risultare comunque conveniente laddove si voglia raggiungere più velocemente il requisito contributivo utile a esercitare Opzione Donna (che comporterebbe comunque un ricalcolo). Solo un confronto tra la perdita di valore della pensione dopo il riscatto e leffettivo anticipo dovuto al riscatto agevolato può consentire, caso per caso e sulla base delle specifiche esigenze di ciascun aspirante pensionato, di individuare i possibili benefici (o le possibili controindicazioni) delloperazione.
Da considerare in ogni caso, oltre ai costi e alle relative agevolazioni fiscali, che i contributi da riscatto hanno ai fini della pensione lo stesso valore di quelli da lavoro: consentono cioè di maturare i requisiti contributivi utili al diritto per la prestazione pensionistica e concorrono anche alla determinazione della misura dellassegno pensionistico.
Attenzione! Anche in questo caso, va considerata una sola ma significativa eccezione. Premessa indispensabile a farsi è che la giurisprudenza riconosce ai riscatti lapplicazione del cosiddetto principio di retrodatazione degli effetti (ai fini sia della maturazione del diritto sia della misura della pensione) e così è appunto stato anche per il riscatto light fino alla circolare INPS 6/2020. Questultima infatti chiarisce che il principio è comunque vincolato dai limiti emergenti della normativa di riferimento, il che nel caso specifico significa che ai fini della maturazione del diritto alla pensione i periodi riscattati vanno considerati nella loro collocazione temporale, mentre per quanto riguarda la misura della pensione i contributi riscattati hanno efficacia solo a partire dalla data della domanda del riscatto. Allatto pratico, può quindi capitare che un riscatto agevolato consenta di acquisire il diritto alla pensione con decorrenza antecedente alla formulazione della richiesta, senza però che questo incida sullimporto dellassegno: la misura dei ratei compresa tra la data della decorrenza al riscatto e la data di formulazione della richiesta sarà calcolata senza tener conto nel montante individuale dei contributi così recuperati.