Le assicurazioni per la perdita di lavoro: a chi si rivolgono e come funzionano

Alla ricerca di un lavoro

Come tutelarsi dalla perdita del proprio lavoro e garantirsi un adeguato livello reddituale mentre si cerca una nuova occupazione? Ecco quando intervengono e a chi si rivolgono le assicurazioni per la perdita di impiego

Le assicurazioni per la perdita di impiego sono polizze che tutelano l’assicurato nel caso in cui perda il lavoro e venga quindi a trovarsi nella necessità, in attesa di una nuova occupazione, di preservare il proprio patrimonio e/o il tenore di vita della propria famiglia, in attesa di una nuova occupazione. In questo senso, si può dire che si tratta di soluzioni volte a offrire un sostegno economico all’assicurato, per un periodo di tempo comunque limitato. 

La dinamica di funzionamento di queste polizze passa quindi da 2 elementi fondamentali. Il primo è appunto la perdita di impiego. Premessa indispensabile a farsi è che questa tipologia assicurativa riguarda il lavoro subordinato e che  la garanzia prevista dall’assicurazione per la perdita di impiego si applica normalmente ai lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che di quello privato. Più precisamente, la copertura viene attivata solo nel caso in cui, a seguito della sottoscrizione del relativo contratto, l’assicurato si ritrovi senza occupazione per cause indipendenti dalla propria volontà, come ad esempio nel caso di ristrutturazioni aziendali o di riduzioni del personale. Non potranno invece beneficiarne lavoratori licenziati per giusta causa (vale a dire in conseguenza di comportamenti inadeguati), i dimissionari o quanti decidano consensualmente al datore di lavoro di interrompere il proprio rapporto di collaborazione professionale. Il secondo elemento fondamentale riguarda invece la durata della copertura che, nelle modalità specifiche previste dal contratto di assicurazione, è comunque riferita a un determinato periodo di tempo. In altri termini, l’indennizzo non è da intendersi come una soluzione permanente, ma come una sorta di “ponte economico” fino al nuovo impiego, una soluzione transitoria attraverso cui continuare ad avere una rendita mentre si è in cerca di una nuova occupazione. Il periodo di tempo in questione è stabilito in fase contrattuale, così come la somma che sarà liquidata mensilmente. 

 

Cosa succede quando il dipendente assicurato perda il lavoro? 

Dunque, ricapitolando, nel caso in cui si verifichi la perdita d’impiego, la copertura garantisce la liquidazione mensile di una somma per l’appunto determinata al momento della stipula del contratto. Diverse sono le soluzioni che possono essere previste dalle imprese assicuratrici, per quanto riguarda sia l’ammontare della quota mensile sia la durata dell’indennizzo: spesso, le polizze prevedono ad esempio una quota percentuale da calcolare sulla base del reddito da lavoro venuto meno (ad esempio, il 70% dello stipendio riscosso mentre si era occupati); in molti casi viene poi comunque stabilito un massimale complessivo di riferimento (ad esempio, 250.000 euro). Anche nel caso delle assicurazioni per la perdita di impiego diventa quindi essenziale informarsi adeguatamente prima di sottoscrivere la polizza, così da scegliere la soluzione più adatta alle proprie specifiche esigenze. 

Attenzione! Le polizze per la perdita di impiego non vanno in alcun modo confuse con le polizze di responsabilità civile che alcune categorie di professionisti sono chiamati a sottoscrivere obbligatoriamente ai fini dello svolgimento della propria attività. Diverse sono infatti finalità e platea di riferimento. Non da ultimo, occorre ricordare poi che le assicurazioni per la perdita di lavoro non sono soggette ad alcun obbligo: la sottoscrizione è volontaria e connessa al solo desiderio del contraente di tutelarsi o tutelare un proprio caro dalle potenziali conseguenze, in primis economiche, di un “imprevisto professionale” quale la perdita di impiego.