Come aderire all'assistenza sanitaria integrativa?

Ecco come iscriversi all'assistenza sanitaria integrativa: tutte le info utili e gli aspetti da considerare prima di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze

L'adesione alla sanità complementare non avviene sempre e necessariamente come frutto di una decisione del tutto spontanea, ma può essere in qualche modo mediata, se non addirittura "automatica", come accade ad esempio nei casi in cui la copertura integrativa sia prevista dal proprio CCNL di riferimento. 

Proprio per questa ragione, prima di iscriversi a una forma di assistenza sanitaria integrativa, può essere utile (per un lavoratore):

1- verificare se per la propria categoria, posizione professionale e così via (si pensi ad esempio al caso di iscrizioni mediate da enti e associazioni) è già previsto un piano sanitario integrativo dedicato. Ad esempio, nel caso di un lavoratore dipendente è bene verificare se nel contratto nel contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) o nel contratto integrativo aziendale di riferimento è prevista una forma di assistenza sanitaria integrativa e, in questo caso, se l'adesione è "automatica" al momento della sottoscrizione del contratto o prevede comunque il perfezionamento dell'iscrizione su base volontaria. La stessa operazione di verifica vale per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti

Volendo ricorrere a due casi concreti per esemplificare il concetto: i lavoratori subordinati a tempo indeterminato (o con contratti a tempo determinato di durata superiore ai 3 o 5 mesi laddove il CCNL lo preveda) del terziario e in particolare di servizi, commercio, turismo e affini, vengono obbligatoriamente e automaticamente a Fondo Est, fondo sanitario di natura negoziale a loro dedicato. È dunque l’azienda stessa che si occupa dell’iscrizione del proprio dipendente e anche del versamento dei relativi contributi, con quote diversificate in base alla tipologia di contratto (in linea di massima, viene prevista una quota di iscrizione una tantum a carico dell’impresa e un versamento ordinario periodico, in parte a carico dell’azienda e in parte del lavoratore). Venendo invece al caso dei liberi professionisti, può essere utile l’esempio offerto dai periti industriali: tutti gli iscritti all’EPPI, in regola con gli adempimenti contributivi, godono della copertura sanitaria, gestita dall’agosto 2020 da Reale Mutua per il tramite di EMAPI (Ente di Mutua Assistenza per i Professionisti Italiani). La copertura assicurativa di base è sostenuta dall’EPPI con oneri a proprio carico ma viene lasciata agli iscritti la possibilità di ampliare a proprie spese tale copertura, attivando un “pacchetto facoltativo”. 

2 - valutare se queste forme di assistenza sanitaria integrativa soddisfano (o meno) appieno le proprie esigenze. Diversamente, sarà infatti possibile estendere la propria copertura o, quando assente, stipularne una ex novo optando per strade alternative, come l’adesione individuale a una società di mutuo soccorso o la sottoscrizione di una polizza infortuni e malattia o di assistenza sanitaria o di protezione offerta da una Compagnie di Assicurazione.

Una volta scelto lo strumento, l’adesione si perfeziona con la stipula del contratto. In alcuni casi, come ad esempio per alcune polizze di tipo assicurativo, la sottoscrizione può essere comunque subordinato alla realizzazione di una serie di esami sanitari per accertare le condizioni di salute del (potenziale) iscritto. 

 

Cosa è bene tener presente prima di scegliere la forma di assistenza sanitaria cui aderire? 

Tra gli elementi da considerare va innanzitutto sottolineato come molte forme sanitarie integrative prevedano generalmente per le adesioni individuali alcuni "paletti", come ad esempio un’età massima all’adesione in genere compresa fra i 65/70 anni. Limitazione normalmente giustificata dal fatto che la rischiosità tende a essere più elevata oltre queste età e che un'iscrizione tardiva non trova compenso, per l’ente/società che eroga i servizi di assistenza sanitaria integrativa, nella minore rischiosità apportata dall’individuo con l’appartenenza negli anni precedenti. 

Attenzione! Questa limitazione riguarda però la sola iscrizione e non è da confondere con eventuali limiti di età oltre i quali agli iscritti viene più fornita l’assistenza, come può talvolta accadere in alcuni casi nonostante una partecipazione anche pluriennale alla forma di assistenza. Ecco perché, ai fini di una scelta il più possibile consapevole, sarà quindi sempre molto importante verificare: 

  • eventuali limiti d’età oltre i quali gli iscritti non vengano iscritti o assistiti;
     
  • limitazioni ed esclusioni associate a determinate patologie o situazioni cliniche particolarmente gravi.

Per non incorrere in truffe o in altri spiacevoli inconvenienti al momento di scelta e sottoscrizione, è poi sempre bene informarsi anche sull’ente scelto. A questo proposito vale allora la pena ricordare che l’elenco delle Casse sanitarie, dei fondi sanitari e delle società di mutuo soccorso autorizzate a operare è tenuto presso il Ministero dalla Salute, benché al momento non liberamente consultabile. L’elenco delle Compagnie di Assicurazione, comprese quelle che operano anche offrendo polizze legate alla salute, è invece disponibile per la consultazione sul sito dell’ANIA.
 

 

Potrebbe interessarti anche

Sanità, il futuro sta nell'integrazione

COVID-19 ha evidenziato nuovi possibili spazi di intervento dell'assistenza sanitaria integrativa, supporto sempre più essenziale per il Servizio Sanitario Nazionale: per efficientare il sistema, occorre però agire quanto prima (innanzitutto a livello normativo) nell'ottica di una vera e propria sinergia tra pubblico e privato

L'importanza di educare all'assistenza sanitaria integrativa

Nel 2021, la spesa out of pocket degli italiani è ammontata a 40,6 miliardi di euro, cui se ne aggiungono altri 5,8 intermediati da fondi sanitari, società di mutuo soccorso e compagnie di assicurazione: un dato che fa riflettere sulla diffusione della sanità complementare in Italia, su cui pesano resistenze culturali e l'assenza di una normativa precisa