Investire con le assicurazioni: le polizze vita dedicate a risparmio e investimento

Anche se le polizze più note al grande pubblico servono a tutelarsi dagli impatti di un sinistro, alcuni prodotti assicurativi possono essere considerati a tutti gli effetti degli strumenti di risparmio (o di investimento): quali sono, come funzionano e a chi sono più adatti

La finalità che solitamente spinge a sottoscrivere un contratto assicurativo è la necessità (talvolta persino derivante da un obbligo, come ad esempio nel caso dell’RCA) di trasferire gli eventuali effetti negativi di un certo rischio nei confronti di una terza parte, la Compagnia di Assicurazione per l’appunto. Rischi che, nel caso specifico del cosiddetto ramo Vita, hanno strettamente a che fare con la vita della persona assicurata, ad esempio l’invecchiamento e problematiche annesse e connesse, il sopraggiungere di una condizione della morte o di una condizione di invalidità, e così via. Queste polizze prevedono quindi normalmente il versamento di un premio da parte del contraente, a fronte del quale la Compagnia di Assicurazione si impegna a corrispondere in forma di capitale, rendita o indennizzo quanto dovuto al beneficiario alla scadenza del contratto stesso oppure al verificarsi del rischio assicurato, ad esempio la perdita di non autosufficienza. 

Fatta questa premessa, è dunque bene precisare che le polizze vita possono dunque assolvere a varie finalità e non tutte strettamente connesse con la condizione di salute dell’assicurato: sulla base delle proprie necessità, chi sottoscrivere una polizza può infatti scegliere soluzioni anche volte a tutelare il proprio patrimonio o la propria condizione economica, integrando ad esempio la pensione pubblica una volta lasciato il mondo del lavoro o, ancora, accumulando risparmio. Proprio per questa ragione, quella delle polizze vita può essere considerata una famiglia molto variegata al cui interno si possono individuare (per mera praticità), 2 diverse macrocategorie accumulate nella loro finalità ma, al tempo stesso, caratterizzate da un diverso rapporto tra rischio e rendimento, vale a dire: 

- polizze vita dedicate al risparmio, come polizze vita rivalutabili, a capitalizzazione rivalutabile e prodotti di rendita vitalizia rivalutabile; 

- polizze vita dedicate all’investimento, come index linked e unit linked. 

 

Le assicurazioni sulla vita dedicate al risparmio

Per quanto sotto questa etichetta possano essere raggruppate diverse soluzioni, questa famiglia di polizze vita è accomunata dal fatto di prevedere, da parte del contraente, l’impegno a corrispondere una determinata somma di denaro (in un’unica tranche oppure in più versamenti scadenzati), a fronte di 2 condizioni: 1) il rendimento minimo e 2) il consolidamento dei risultatiLa Compagnia di Assicurazione s’impegna cioè a garantire un determinato rendimento minimo, tanto che la rendita finale dell’investimento non potrà in alcun caso essere inferiore al capitale versato e rivaluto nel tempo (da qui, appunto, la definizione di “consolidamento del risultato”.  Detto altrimenti, questo tipo di polizze è pensato per quei risparmiatori che preferiscono non esporsi a rischi elevati,sacrificando magari la possibilità di rendimenti più elevati a fronte di un “guadagno più sicuro”: secondo quanto previsto dal contratto di assicurazione, il capitale maturato potrà poi essere erogato in un’unica rata oppure in quote a scadenza periodica, nella formula della rendita vitalizia. È sempre al momento della sottoscrizione, la quale comunque normalmente prevede anche possibili soluzioni di anticipo, che normalmente viene decisa la durata della polizza, all’interno di un range fissato dalla Compagnia per il prodotto scelto. 

Fatte queste premesse, è comunque bene precisare che le assicurazioni sulla vita dedicate al risparmio racchiudono appunto al proprio interno diverse tipologie di prodotto, a propria volta capaci di rispondere a esigenze differenti:

- i prodotti vita rivalutabili, come assicurazioni a vita intera, a capitale differito o miste;

- i prodotti a capitalizzazione rivalutabile;

- i prodotti di rendita vitalizia rivalutabile. 

Partendo dai prodotti vita rivalutabili in generale, l’assicurazione a vita intera è così definita perché stipulata sulla base di un contratto valido per tutto l’arco della vita dell’assicuratoIl pagamento del capitale ai beneficiari avviene, secondo l’importo e le modalità previste dal contratto, al momento della sua morte, indipendentemente da quando sia avvenuta: la polizza non prevede pertanto alcuna durata prestabilita. Nel caso delle polizze miste, invece, il capitale che la Compagnia di Assicurazione dovrà erogare viene corrisposto in ogni caso alla data di scadenza del contratto ma cambia il potenziale beneficiario, che sarà l’assicurato se ancora in vita oppure i destinatari da lui designati nel caso di morte sopraggiunta. L’assicurazione a capitale differito si caratterizza, infine, per una scadenza definita alla quale la persona assicurata riceverà il corrispondente capitale: nell’eventualità di un decesso ante scadenza, i premi versati saranno rivalutati e versati, secondo un meccanismo definito di controassicurazione.

I prodotti a capitalizzazione rivalutabile prevedono che il capitale corrisposto alla scadenza della polizza, indipendentemente dalla sopravvivenza o decesso dell’assicurato, consista nel premio versato (in soluzione unica o in versamenti divisi, ma sempre per un tempo minimo e massimo fissato dalla Compagnia stessa) opportunamente rivalutato secondo il meccanismo della capitalizzazione pura: alla scadenza, il beneficiario riceverà cioè il capitale versato e la quota di interessi maturata. I prodotti di rendita vitalizia rivalutabile sono invece generalmente accumunati dall’erogazione di una rendita vitalizia che consisterà, fermo restando il minimo garantito, nel premio rivalutato secondo l’andamento del corrispondete fondo di gestione separata. Nel concreto poi l’erogazione può essere immediata e avere dunque inizio alla naturale scadenza della polizza oppure differita e partire quindi da una data prestabilita (anche in funzione dell’aspettativa di vita dell’assicurato). 

 

Le assicurazioni sulla vita dedicate all’investimento

A differenza delle polizze vita dedicate al risparmio, prodotti poco rischiosi che mirano innanzitutto a garantire un rendimento minimo ai loro sottoscrittori, le assicurazioni vita dedicata all’investimento si presentano come prodotti finanziari più complessi e, anche per questa ragione, meno adatti a chi ha una scarsa propensione al rischio. In questo caso, infatti, l’ammontare del capitale di cui si dispone al momento del riscatto dipenderà infatti dall’andamento dei fondi cui è connesso e dunque dei mercati finanziari. Detto altrimenti, lo scopo dell’assicurazione è quello di massimizzare il ritorno finanziario (più che garantirsi una forma di protezione certa). In questo caso, e a tutela del contraente, il contratto di assicurazione conterrà dunque tutte le specificazioni relative a fondi di investimento e/o indici finanziari.

Per quanto riguarda le forme e le tempistiche di riscossione del capitale, le assicurazioni vita dedicate all’investimento prevedono invece opzioni simili a quelle dedicate al risparmio: il pagamento del capitale può infatti avvenire immediatamente in caso di morte dell’assicurato, alla scadenza del contratto, in forma di rimborso anticipato o, infine, si possono prevedere forme di erogazione a vita intera. Fatta questa comuna premessa, meritano però di essere approfondite almeno due grandi tipologie di assicurazioni vita dedicate all’investimento: le polizze unit linked, che prevendono un calcolo del capitale in funzione dell’andamento dei fondi di investimento cui sono collegate, e le polizze index linked in cui l’ammontare del capitale erogato è calcolato secondo gli indici finanziari cui sono collegate.

Quando si sottoscrive una polizza vita unit linked, il premio versato confluisce in un fondo di investimento interno alla Compagnia di Assicurazione, che può essere a sua volta collegato ad altri fondi. La gestione del capitale, dunque, è strettamente connessa a uno strumento di tipo finanziario e, come tale, soggetta all’andamento dei mercati, tanto che spetterà al contraente il compito di scegliere con accuratezza il margine di rischio che è disposto ad accettare, con inevitabili ripercussioni anche sul potenziale rendimento. Una volta che il premio è versato (in soluzione unica o in versamenti annui, pianificati a seconda delle caratteristiche specifiche e della durata del contratto), la Compagnia trattiene la parte relativa ai costi di gestione e ripartisce di fatto il resto tra i fondi previsti, che compongono il fondo unit linked cui è connessa la polizza. Il capitale che costituisce il premio è a tutti gli effetti parte di questi fondi: a fronte dei propri versamenti, il cliente acquista quote del fondo di investimento, denominate appunto unit

Nel caso delle polizze index linked, al versamento del premio (che, benché possibilmente in forme diverse, avviene di solito in rata unica), la Compagnia di Assicurazione - trattenuti i costi di gestione - divide il capitale in un’obbligazione e un derivato: la quota investita nell’obbligazione segue l’andamento dell’obbligazione, tanto che la polizza può anche prevedere che l’assicurato ne ricavi un rendimento annuo; la quota investita nel derivato rappresenta invece la parte più soggetta al rischio e dipende infatti dall’andamento dell’indice cui il prodotto derivato si riferisce. L’investimento di questa quota potrà pertanto tradursi anche in una perdita, e non necessariamente in un guadagno.  Il contratto di assicurazione vita index linked ha sempre una durata fissa, normalmente compresa tra i 4 e gli 8 anni e dalla quale non è di solito possibile svincolarsi con grande flessibilità anche per questa ragione, è fondamentale, al momento della sottoscrizione, verificare le forme di garanzia previste dal contratto in merito alla restituzione del capitale.

Attenzione! Nella primavera 2018, la Corte di Cassazione ha ribadito, con la sentenza 10333/2018, il principio per cui si considerano assicurazioni sulla vita quei prodotti in cui il rischio dell’assicurato è assunto dall’assicuratore; al contrario, qualora il rischio ricada sull’assicurato, si è di fronte a un prodotto puramente finanziario e non assicurativo. Al fine di chiarirne il contenuto, anche ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici – è successivamente intervenuta in merito per ribadire e specificare le polizze sulla vita sono contraddistinte da garanzie di tipo finanziario e demografico, cioè legate alla vita dell’assicurato (ad esempio, caso morte e conversione in rendita) e che le normative italiana ed europea identificano come prodotti assicurativi sulla vita polizze con caratteristiche specifiche, indipendentemente dalla garanzia di restituzione del capitale. Non vi sarebbe pertanto alcun dubbio sulla natura assicurativa delle polizze vita dedicate all’investimento, index linked comprese. 

 

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