Non solo previdenza, le prestazioni assistenziali a sostegno del reddito

Oltre ai trattamenti di natura strettamente previdenziale, l'INPS eroga anche una serie di prestazioni assistenziali e/o a sostegno del reddito: quali sono le principali e in quali occasioni vengono concesse

Il pagamento di pensioni e indennità di natura previdenziale è indubbiamente una delle principali, se non la principale, attività di INPS e Casse di Previdenza. A tali prestazioni vanno tuttavia affiancate le prestazioni assistenziali che, benché spesso erogate dagli stessi enti di riferimento, differiscono in maniera piuttosto netta dalle pensioni in senso stretto: mentre le prestazioni previdenziali sono determinate sulla base di rapporti assicurativi e di fatto finanziate con i contributi delle aziende (pubbliche e private) e degli stessi lavoratori, le prestazioni assistenziali sono provvidenze sociali e/o economiche fornite in particolari situazioni di difficoltà o, in ogni caso, per garantire sostegno a quanti si trovino in peculiari condizioni socio-economiche. 

Come pensioni di anzianità o vecchiaia, sono comunque erogate solo in presenza di specifici requisiti. Requisiti che generalmente non prevedono però, come richiesto in ambito previdenziale il soddisfacimento di una particolare soglia contributiva (cui si possono poi eventualmente aggiungere ulteriori vincoli, ad esempio di natura anagrafica), ma piuttosto il sussistere di peculiari condizioni di tipo reddituale, sanitario o così via  (ad esempio, la presenza in famiglia di una persona non autosufficiente).  

 

Un quadro dell’assistenza italiana: i numeri del Rapporto Itinerari Previdenziali 

Al 2022 risultavano in pagamento 4.146.120 trattamenti di natura interamente assistenziale (invalidità civile, accompagnamento, assegni sociali, pensioni di guerra) e ulteriori 6.751.556 prestazioni tipicamente assistenziali (integrazioni al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, importo aggiuntivo e quattordicesima mensilità), che appunto integrano una pensione previdenziale. Al netto delle duplicazioni, i pensionati che percepiscono prestazioni totalmente assistite, e di fatto non sostenute da contribuzione, sono  quindi 3.746.753, per un costo totale annuo di 21.486 miliardi, malgrado il calo – fisiologico – delle pensioni di guerra. 

Tabella 1 – Numero delle prestazioni assistenziali e relativo importo 
Tabella 1 – Numero delle prestazioni assistenziali e relativo importo
Fonte: Undicesimo Rapporto sul Bilancio del Sistema Previdenziale italiano, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali

Sommando i titolari di altre prestazioni assistenziali – sempre al netto delle duplicazioni e non considerando la quattordicesima mensilità – il numero di pensionati totalmente o parzialmente assistiti sale a 6.551.533, cui andrebbero però aggiunte quelle categorie di pensionati che, per età e anzianità contributiva, possono beneficiare anche separatamente di un’ulteriore prestazione assistenziale: si arriva così a  una stima di 7 milioni, vale a dire circa il 40,6% dei 16.131.414 pensionati totali. Tanto che, nel 2022, il costo delle attività assistenziali è ammontato a 157.004 miliardi di euro, dato cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni: erano già oltre 114 nel 2019, prima dello scoppio di COVID-19. Dal 2008, quando ammontava a 73 miliardi, l’incremento è stato di oltre 84 miliardi, con un tasso di crescita annuo di oltre il 6%, addirittura di 3 volte superiore a quello della spesa per pensioni, comunque sostenute da contributi di scopo. 

 

I principali trattamenti assistenziali erogati dall’INPS (al 2024) 

Fatta questa debita distinzione, quali sono le principali prestazioni di natura assistenziale fornite dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Per i liberi professionisti iscritti a un Albo, si rimanda invece alla Cassa di riferimento. 

 
Assegno di inclusione (ADI) 

Introdotto a partire dal 2024 come “sostituto” del reddito di cittadinanza, si presenta come una misura di contrasto alla povertà e a favore dell’inclusione sociale e professionale rivolta a quei nuclei familiari che si trovino nelle particolari condizioni di difficoltà definite dalla legge. 


Assegno sociale

Si tratta della prestazione assistenziale sostitutiva dal 1996 della pensione sociale, riconosciuta agli over 65 (67 nel 2024) che si trovano in particolare condizioni di disagio economico.


Assegni per il nucleo familiare

Sostegno economico corrisposto dall’INPS, direttamente o per il tramite del datore di lavoro, alle famiglie di lavoratori dipendenti, dipendenti agricoli, domestici, iscritti alla Gestione Separata, titolari di pensioni (a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali ed ENPALS), titolari di prestazioni previdenziali e lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto, con nuclei familiari composti da più persone e i cui redditi risultino inferiori a quelli annualmente stabiliti per legge, sono stati sostituiti a partire dal marzo 2022 dall’AUUF. 


Assegno Unico e Universale per i Figli (AUUF)

Istituito in via definitiva dal decreto legislativo 230 del 21 dicembre 2021, è un beneficio economico attribuito su base mensile – a partire dall’1 marzo 2022 – ai nuclei familiari per i figli a carico. Concesso senza limiti di reddito, ma con importo variabile in base alla situazione economica del nucleo di riferimento stimata mediante ISEE, e solo previa domanda, sostituisce di fatto gli assegni per il nucleo familiare e gli assegni familiari, così come le detrazioni per figli a carico sotto i 21 anni. 


Indennità di accompagnamento

È la prestazione riservata a "titolo della minorazione", cioè a prescindere da ogni condizione relativa al reddito, ai soggetti inabili che si trovano nell'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o che, incapaci di compiere atti di vita quotidiana, necessitano di un'assistenza continua.


Reddito e pensione di cittadinanza 

Introdotto dalla Legge di Bilancio per il 2019 e modificato in senso restrittivo dalla manovra finanziaria per il 2023, consiste in una misura di sostegno per le famiglie in condizione disagiate finalizzata al reinserimento professionale e all’inclusione sociale, comprendente anche un beneficio economico, di importo variabile, accreditato mensilmente su un’apposita carta prepagata. 

Nel caso di nuclei familiari composti esclusivamente da over 67, prende il nome di pensione di cittadinanza svincolandosi dalle disposizioni relative al reinserimento nel mondo del lavoro. 

Attenzione! La legge 197/2022 - vale a dire l’ultima Legge di Bilancio -  non solo dispone modifiche alla disciplina del reddito di cittadinanza applicabile nel 2023 ma ne dispone di fatto anche la soppressione (lo stesso per la pensione di cittadinanza) a partire dal 2024, nell’ambito di una più ampia riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva. In quest’ottica viene quindi sostituito per l’anno in corso dall’ADI (assegno di inclusione). 


Prestazioni economiche a sostegno degli invalidi civili

Si tratta di un insieme di trattamenti assistenziali con caratteristiche e importo variabile a seconda del tipo e del grado di minorazione psico-fisica del richiedente, erogate su domanda a tutti qui soggetti riconosciuti come invalidi civili a seguito di opportuni accertamenti sanitari (prima ancora che amministrativi e socio-economici)


Quattordicesima mensilità 

Consiste in una mensilità aggiuntiva, generalmente corrisposta insieme all'assegno pensionistico di luglio (o di dicembre), che spetta ai soli pensionati che soddisfino precisi requisiti anagrafici e reddituali, tra cui in particolari i 64 anni di età e un reddito complessivo che non superi di 2 volte il trattamento minimo annuo previsto dall'INPS per il FPLD (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti). 

 



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